In merito alla nuova delibera approvata dalla giunta comunale di Bologna in materia di arte di strada, il Collettivo degli artisti di strada di Bologna non può che esprimere il suo dissenso e delusione; essa è il concretizzarsi di un approccio al tema della relazione tra la città e l'arte di strada a nostro avviso superficiale, raffazzonato e dannoso per Bologna e per l'immagine che la rende famosa ed apprezzata in tutto il mondo.
Come artisti di strada, nei mesi passati, siamo stati convocati dal Comune per partecipare ad un tavolo tecnico creato con l'obiettivo di modificare le norme vigenti; riconosciamo e siamo sensibili verso il disagio vissuto da una parte della cittadinanza che abita nel centro. Affermiamo però che è mancata la reale volontà politica di far funzionare le regole attuali non permettendo in questo modo all'arte di strada di partecipare alla vita della città nel rispetto di chi ha il diritto di viverci serenamente. Ci è stato chiesto di portare una proposta di modifica alle regole vigenti per andare incontro alle problematiche riscontrate; noi l'abbiamo presentata al Comune ma non è stata per nulla considerata.
Il nostro desiderio è che l'arte di strada sia riconosciuta nel suo essere un valore per Bologna, per chi la abita e chi la attraversa; la nuova delibera di fatto conduce nella direzione opposta: chiudere l'espressione dell'arte di strada a tutto il centro storico eccetto che Piazza Maggiore non significa “valorizzare una proposta musicale di qualità e ben organizzata”, ma soffocarla quasi totalmente.
Oggigiorno la stragrande maggioranza degli artisti utilizza almeno un microfono per esibirsi (dai circensi ai musicisti) e a tutti loro sarebbe riservata unicamente una postazione in tutto il centro storico, ciò è evidentemente insostenibile. Una delocalizzazione di alcune postazioni fuori dal centro è condivisibile, ma non può significare uno sradicamento quasi totale dell'arte di strada dal centro città, poiché verrebbe compromesso proprio il ruolo che l'arte di strada ricopre nel processo di valorizzazione dello stesso a cui partecipa per vocazione, sia per la città che per i turisti.
La delibera, inoltre, introdurrebbe una selezione di qualità per poter accedere al “palcoscenico naturale” di Piazza Maggiore; tale selezione odora di operazione discriminatoria, non sono infatti specificati né i criteri attraverso cui dovrebbe essere fatta, che rischiano di essere alquanto arbitrari, né chi sarebbero gli “esperti” che avrebbero l'autorità per decidere chi è idoneo ad esibirsi e chi non lo è, pertanto essa appare in contrasto con il principio di inclusività base dell'arte di strada che non può vivere di disuguaglianze.
Come collettivo di artisti di strada di Bologna chiediamo a gran voce che sia aperto un serio tavolo di lavoro, con la partecipazione della cittadinanza, del comune e della FNAS (Federazione Nazionale Arti in Strada) per la redazione di un nuovo regolamento degno e specchio della complessità e bellezza della città; la FNAS è sensibile alla situazione di Bologna, lavora ed ha lavorato alla co-realizzazione di regolamenti di eccellenza in moltissime città italiane. Ciò che desideriamo è che Bologna resti una città di riferimento in Italia e nel mondo, non solo per la sua cultura e per la sua arte ma anche per il suo essere viva, aperta e davvero democratica.