Il primo di agosto il primo municipio di Roma ha votato una delibera “sperimentale” che vieta qualsiasi emissione sonora da parte di artisti in alcune vie e luoghi del centro storico della città. Tale delibera si innesta su un'inapplicabile regolamento cittadino, rendendolo ancora più restrittivo e avverso a tutte le arti performative che utilizzano la musica. Ieri un gruppo di artisti si è incontrato, per capire come muoversi in merito a questa situazione.
In quanto Federazione Nazionale siamo assolutamente contrari alla delibera e all'idea repressiva che esprime, anche se comprendiamo che ci possano essere legittime istanze da parte dei cittadini. Proibire, però, non serve a nulla. Le vie si svuoteranno di musicisti, danzatori e performance a cerchio e si riempiranno di statue e mimi più o meno validi, privando comunque le strade del centro di Roma di una scena musicale che, spesso, dava lustro a una città che su molte altre offerte lascia molto a desiderare.
Molte colpe le hanno gli amministratori, incapaci di formulare un regolamento cittadino che venga incontro alle esigenze di tutti e di farlo poi rispettare. Tanti sono stati gli incontri e le proposte fatte che non hanno avuto seguito.
Alcune responsabilità le hanno anche molti artisti che non mantengono un comportamento etico, consono al rispetto del vivere civile: volumi bassi, rispetto degli orari, pause pomeridiane e notturne.
La Federazione spera che Roma, come tante altre città italiane aderisca al patto dei Comuni Amici dell'Arte di Strada, con artisti che rispettano il codice etico e municipi con territori liberi che vengono normati e regolamentati solo ed esclusivamente dove necessario in collaborazione stretta fra amministrazione, cittadini e artisti.
Il progetto Arthecity che vede già città come Torino, Genova, Trieste, Pesaro, e tante altre realtà più piccole, a cui, da qualche settimana, si è aggiunta anche Alghero, propone un cammino comune per avere territori liberi e accoglienti e soprattutto aperti al dialogo e alla sperimentazione, che beneficiano di tutto ciò che gli artisti possono portare e di conseguenza agevolano l'utilizzo artistico dello spazio pubblico attraverso politiche serie.
Se la città di Roma volesse intraprendere un percorso serio e lungimirante la FNAS c'è, ma un percorso che riguardi tutta la città e che coinvolga tutti gli artisti e i cittadini possibili. Un regolamento sull'arte di strada non può prescindere da un ragionamento più ampio sull'arte, sulla cultura e sulla scuola.
L'arte di strada non va trattata come un problema d'ordine pubblico.