Prosegue il confronto con l'Associazione Nazionale dei Comuni italiani. Dopo il recente incontro tra Fnas e Vincenzo Santoro, responsabile nazionale del Dipartimento Cultura e Turismo dell'associazione, la Federazione è chiamata a radunare i sindaci ‘amici' intorno al proprio progetto di sviluppo e riconoscimento di spettacolo di strada, arti in strada e circo contemporaneo. Un lavoro certosino, per nulla scontato, ma indispensabile ad aprire un nuovo capitolo insieme alle amministrazioni che considerano l'arte open air e sotto lo chapiteau un valore aggiunto, perché sono motivo di incontro tra pubblico e artisti, di scambio culturale, di riumanizzazione degli spazi urbani e prestigio turistico.
“Santoro è stato chiaro, ci ha dato una linea di demarcazione invitandoci ad allargare il prossimo tavolo ai sindaci delle località, dove si svolgono i festival e si legifera sulle modalità delle esibizioni”, spiega Maria Pia Di Nardo, consigliera FNAS e direttrice artistica di ‘Castellarte' la manifestazione di Borgo Capocastello, una frazione del Comune irpino di Mercogliano. “Anci, da noi considerato un pungolo politico, ci demanda il compito di coinvolgere i sindaci –; continua - ci stiamo provando in modo che al prossimo tavolo congiunto a Ospedaletto D'Alpinolo, Comune disponibile a ospitarlo, si possa proseguire nel dialogo intrapreso, coinvolgendo tra l'altro le associazioni del territorio per muoversi sulla scia del modello Viarigi”.
Tra i temi in gioco oltre al Fus, la sua integrazione finanziaria e ripartizione, c'è anche la formazione sulla sicurezza. “Stiamo parlando di questioni che sembravano arrivate in Senato, la sopraggiunta crisi di governo probabilmente aggiungerà ritardi a quelli già accumulati negli anni –; prosegue –; il problema della sicurezza delle strutture usate dalle compagnie ci riguarda tutti, dagli artisti agli organizzatori. Il collaudo pur richiedendo notevoli esborsi ha bisogno di regole chiare, circostanziate e condivise”.
Fa il punto della situazione Aurelio Rota, responsabile del gruppo di lavoro Fnas sul circo contemporaneo sotto il tendone. “Freschi di approvazione del nuovo statuto con cui Fnas recepisce a pieno titolo il circo contemporaneo, ho presentato il fenomeno emergente delle compagnie che si esibiscono sotto chapiteau –; spiega –; ho illustrato il loro rapporto con il tessuto urbano, il pubblico di qualsiasi estrazione sociale e target generazionale, e le difficoltà burocratiche con cui si misurano”. E ancora. “Se da una parte i Comuni cominciano a vedere di buon occhio le compagnie e i loro chapiteau grazie alle limitate richieste tecniche ed economiche, dall'altra nascono i problemi quando bisogna chiedere le autorizzazioni –; dice - le differenti Amministrazioni danno della stessa norma interpretazioni diverse”. La diversità, nel caso specifico, non è sinonimo di ricchezza ma di complicazione.
“Premesso che uno dei nostri obiettivi è quello di informare e formare gli associati, con Anci si è deciso di avviare uno studio per promuovere un'interpretazione univoca delle norme vigenti e, dove possibile, influenzare i futuri percorsi legislativi –; spiega - si è pensato a una ‘Carta dei Comuni amici del Circo Contemporaneo e dell'Arte di Strada', diritti, doveri e opportunità reciproche, da utilizzare come strumento informativo e divulgativo, ma che sia anche un programma di azioni concrete da realizzare nei prossimi anni. Il documento sarà presentato in febbraio nell'ambito di un convegno, alla presenza di un numero significativo di Comuni firmatari”. La normativa sarà oggetto di un tavolo di lavoro con esperti della materia, Anci si è resa disponibile a garantire la presenza dei propri professionisti con l'obiettivo di redigere un protocollo interpretativo da mettere a disposizione di compagnie e Amministrazioni.