Artisti di strada un regolamento da rivedere. Dopo l'allontamento di Capitan Gioia da Piazza di Spagna, la denuncia di Fnas, la Federazione nazionale delle arti di strada. L'associazione chiede al Comune la rivisitazione della delibera che regola le esibizioni on the road. Il presidente Giuseppe Boron: “Il regolamento non serve a eliminare gli abusivi, viene applicato in modo discrezionale e danneggia gli artisti in regola”.
Capitan Gioia, all'anagrafe Italo Cassa, è un artista di strada, divide la propria attività tra missioni umanitarie, in questi giorni è tra i terremotati ad Amatrice, e i giochi con le bolle di sapone giganti per divertire i bambini. In cambio riceve sorrisi e le offerte del pubblico. Il 3 di settembre trovandosi in piazza di Spagna, nella postazione degli artisti di strada prevista dal regolamento comunale, i vigili urbani gli hanno chiesto di allontanarsi, di occupare lo spazio nei pressi della stazione dei taxi di via del Babuino, del tutto incompatibile con la sicurezza dei bambini. Motivo: il suo telo per non sporcare la pavimentazione e gli strumenti usati per le bolle deturpano la piazza patrimonio dell'Unesco. Italo Cassa ha scritto all'assessore alla Cultura, Luca Bergamo e ha cercato di farsi ricevere, ma senza successo, per chiedere chiarimenti sugli spazi e i modi in cui un artista può esibirsi. Per Capitan Gioia il comportamento della Polizia locale non solo è discrezionale ma è in antitesi con la normativa e, a dirla tutta anche con la planimetria su cui si gioca lo spazio “legalmente” dedicato alle arti di strada, che include tra i luoghi del centro storico anche la piazza. “Bergamo non mi ha ricevuto, non era il giorno giusto, resta il fatto che ormai è diventata una giungla fare spettacolo in strada e poco importa se non sei un abusivo”, spiega Cassa.
Sul caso di Capitan Gioia, uno dei tanti, interviene il presidente della Fnas (Federazione nazionale arti di strada) Giuseppe Boron. “E' l'ennesimo episodio che dimostra l'inapplicabilità della delibera –; spiega - nonostante l'artista abbia espletato tutte le pratiche per esibirsi non ottiene alcun permesso e il vigile urbano può decidere di allontanarlo, dipende dalla sua interpretazione. La delibera non spiega se il tempo in cui un luogo è disponibile vale per un singolo artista o per tutti, siamo di fronte a un regolamento discrezionale, bisognoso di essere cambiato, sempre che esista la convinzione secondo cui l'arte di strada sia un valore. La giunta Alemanno, a cui si deve la delibera, aveva il preciso intento di risolvere il problema degli abusivi reprimendo l'arte di strada, rendendo difficile a chiunque la possibilità di potersi esibire, non ha risolto il problema degli abusivi e ha allontanato gli artisti. Permane invece il caos all'interno del quale il diritto di un cittadino che volesse fare arte di strada, come si fa nelle grandi città europee, viene negato”.
Soluzioni? “In attesa di una svolta, la cosa migliore sarebbe, immediatamente un'ordinanza in deroga alla delibera –; continua –; dopo di che sarebbe opportuno incominciare a discutere il nuovo regolamento, che il comitato degli artisti romani, di cui FNAS fa parte, ha presentato alla nuova giunta”. Tra le contestazioni mosse a Capitan Gioia, pur in assenza di sanzioni, c'è stata anche quella relativa all'utilizzo dell'amplificazione, che in realtà proibita non è. “E' scritto a chiare lettere sul sito del Dipartimento cultura del Comune, dove è riportata la sentenza d'annullamento del Tar del Lazio dell'articolo della delibera che lo prevedeva”, conclude Cassa.