Siamo sulla Buona Strada. “Si può fare –; il festival delle economie e delle relazioni solidali” di Mira ha aperto l'inizio di un percorso da protagonisti. Due gli interventi del presidente della Fnas Giuseppe Boron, che hanno sottolineato lo stretto legame del mondo delle arti di strada e l'“altra economia” in cerca di un modello diverso più dignitoso per l'uomo, rispettoso dei suoi spazi e di quei diritti messi a dura prova dalle leggi di un mercato a senso unico, imposte da pochi alla maggioranza delle persone. Riorganizzare l'economia, rimetterla al servizio dell'uomo, non è cosa semplice certo, ma è una necessità. “L'arte di strada è già di per sé altra economia –; ha spiegato Boron al tavolo curato dalla rete nazionale delle economie solidali - propone uno scambio diretto a costo zero per l'amministrazione e a offerta libera per il cittadino. Se non è altra economia questa? Ci sentiamo parte integrante di questo mondo ‘altro' alla cui costruzione vogliamo partecipare. La nostra visione di una vivibilità diversa degli spazi pubblici s'incastra come elemento essenziale nel percorso che porta a un'economia solidale per tutti”. E ancora. “L'arte di strada non è la ciliegina sulla torta, ma un suo ingrediente, rappresenta un approccio fra il cittadino e l'artista, non c'è mediazione ma un diretto coinvolgimento del pubblico. Del cittadino fruitore, dell'artista comunicatore e dell'amministratore pubblico facilitatore. L'arte di strada è cultura popolare, altra economia. Educazione al bello, altra economia. Formazione per gli artisti, altra economia. Partecipazione alla vita sociale, altra economia”. Un discorso raccolto con interesse dai relatori Davide Biolghini di Res (Rete nazionale delle economie solidali), Giorgio Voltolina del nuovo ecodistretto della Riviera del Brenta e Roberto Mancini, ordinario di filosofia teoretica dell'Università di Macerata, professore di Culture della Sostenibilità ed etica pubblica e Culture dell'Economia. Il dialogo si è aperto, i Comuni di Roncade e Feltre si sono detti disponibili a una più stretta collaborazione con l'universo delle arti urbane, ma non è tutto. “L'intenzione è quella di intrecciare rapporti sempre più stretti con le università, specie quelle decentrate rispetto ai grandi atenei, ma proprio per questo deputate a corsi di specializzazione specifici che si possono conciliare con la nostra filosofia –; dice Roberto Cargnelli ideatore del progetto Buona Strada –; vorremmo partecipare al Filofest di Amandola, proponendoci come forza attiva dell'economia solidale, che Mancini definisce il mondo dell'altrimenti”. Si può fare festival - durante il quale Martina Camarda coordinatrice del gruppo impegnato a mettere a punto le “Pagine Gialle per l'amministratore eticamente orientato” - è stata l'occasione per parlare del modello Viarigi. Nel borgo dell'astigiano il festival “SaltinPiazza”, alla cui realizzazione grazie alla scuola di circo di Milo e Olivia si lavora tutto l'anno, è un'opportunità di sviluppo. La giunta di Francesca Ferraris, ha fatto scelte diverse dal toccata e fuga di una manifestazione di spettacoli di strada organizzata, ha sposato la partecipazione a tempo pieno ed è concentrata sul baratto amministrativo. Un modo produttivo e sano di interpretare il rapporto tra amministrazione, arti e artisti che rientra a pieno titolo tra i temi trattati durante l'iniziativa di Mira, che per tre giorni ha offerto spunti di riflessione, spettacoli, laboratori, seminari e ha visto la presenza di intellettuali tra cui Guido Viale, sociologo e saggista autore di numerosi libri non ultimo “Prove di un mondo diverso” (Nda Press). Un titolo e un programma per tutti.
Redazione FNAS
19 ottobre 2016